Post pubblicato su Facebook il 09/07/2021
Nella versione messinese dell’antica leggenda si narra di un certo Nicola, un abile nuotatore soprannominato appunto Colapesce (Cola il pesce). Figlio di un pescatore, si racconta fosse abile nelle immersioni, tanto che la sua fama arrivò sino al re di Sicilia Federico II di Svevia che venne a Messina per mettere alla prova le sue capacità. Il sovrano gettò in mezzo allo Stretto, a profondità sempre più elevate, dapprima una coppa, poi la sua corona ed infine un anello. Colapesce recuperò i primi due oggetti senza problemi, mentre nell’ultima prova non riemerse più. Secondo la leggenda scendendo negli abissi dello Stretto, Colapesce vide che la Sicilia posava su 3 colonne, una delle quali, quella di Capo Peloro, rovinata e piena di crepe. Decise così di restare sott’acqua sorreggendo la colonna ed evitando che l’intera isola sprofondasse.
Presso il Teatro Vittorio Emanuele di Messina è presente un’opera di Renato Guttuso realizzata nel 1985 su 45 pannelli ad olio, raffigurante una scena del tuffo in mezzo allo Stretto di Colapesce. Il B&B prende il nome da questa leggenda locale, nel logo è raffigurato un uomo stilizzato che sorregge una delle 3 punte della Sicilia.