Post pubblicato su Facebook il 22/08/2021
L’allevamento dei molluschi è una pratica molto diffusa nei Laghi di Ganzirri da circa 300 anni. Attività che insieme alla pesca del pescespada ha caratterizzato l’economia della zona negli anni 60-70.
Ci si riferisce spesso al termine coltivazione più che allevamento poiché la pratica è molto simile all’agricoltura. I mitili che maggiormente vengono allevati sono le cozze e le vongole.
Il ciclo di vita della cozza dura circa 2 anni, si comincia nel periodo di ottobre nel Pantano di Torre Faro (Pantano Piccolo), costruendo i libani, ovvero delle corde vegetali stese orizzontalmente sulle acque e legate agli estremi su dei pali conficcati in fondo al lago, in modo da creare un luogo favorevole per lo sviluppo delle larve. In primavera le cozze vengono trasferite nel Lago di Ganzirri (Pantano Grande) ed adagiate su un setaccio galleggiante poco sotto il livello del mare dove si uniscono insieme. Vengono in seguito separate ed inserite in reti di nylon.
Le vongole a differenza delle cozze si sviluppano nella sabbia e vengono raccolte dai “cocciulari” che le selezionano e separano direttamente in acqua. I cocciulari usano il “coppo”, un bastone in legno con all’estremità un pettine di metallo ed una rete. Il coppo serve per lavorare il fondo del lago dove sono adagiate le vongole. Usando diverse maglie e dentature in base alla tipologia di vongole da raccogliere. Si spazia dalle vongole veraci “cocciula”, alla “cutignina” ovvero la rizza, sino alle “femminelle”, telline piccole.
Attorno al Lago di Ganzirri si trovano diversi venditori di cozze “cozzari” e trattorie di pesce dove è possibile gustare le prelibatezze locali a base di questi molluschi. Ricordiamo tra i diversi piatti la pepata o ‘mpepata (in dialetto) di cozze e gli spaghetti alle vongole.