Post pubblicato su Facebook il 19/09/2021
L’arancino è sicuramente uno dei più apprezzati esempi di cibo da strada della tradizione siciliana. Non importa in quale angolo della Sicilia vi troviate, ogni città propone la propria versione. Si tratta di un cono di riso allo zafferano, nella versione “classica”, farcito con ragù, piselli, carote e formaggio ed avvolto da una croccante panatura dorata fritta. Nella versione “al burro” è di forma sferica ed è farcito con besciamella, mozzarella e prosciutto. Si pensa che il nome derivi dalla forma e dal colore che ricorda un’arancia, quello di forma conica invece ricorderebbe il vulcano Etna.
Altra differenza storica riguarda la declinazione al maschile o al femminile, si dice arancino o arancina? Nella parte occidentale dell’isola questa specialità è conosciuta come “arancina”, mentre in quella orientale è chiamato “arancino”. Sull’argomento si è espressa anche l’Accademia della Crusca che ha riconosciuto la correttezza di entrambe le forme, sebbene quella maschile venga indicata in tutti i moderni dizionari della lingua italiana.
L’arancino sembra essere nato nel periodo della dominazione araba, i musulmani erano soliti mangiare riso e zafferano condito con erbe e carne. L’invenzione della panatura viene invece fatta risalire al periodo di Federico II, il re cercava un modo per portare con sé in viaggio la pietanza. La panatura croccante assicurava infatti un’ottima conservazione del condimento ed una migliore trasportabilità.