Il primo maggio di ogni anno in molti paesi del mondo si festeggia la festa dei lavoratori. Nata con l’intento di ricordare tutte le lotte per i loro diritti, affonda le sue origini nel periodo della Rivoluzione industriale negli Stati Uniti d’America.
Nel 1866 fu approvata a Chicago la prima legge delle otto ore lavorative giornaliere, legge che entrò in vigore soltanto l’anno dopo, il 1º maggio 1867, giorno nel quale fu organizzata un’importante manifestazione.
In occasione del 19º anniversario dell’entrata in vigore della legge, vi fu uno sciopero generale per estenderla in tutto il territorio americano. Nell’Haymarket Square, una piazza di Chicago, la manifestazione fu repressa dalla polizia che sparò sui manifestanti. Nei giorni seguenti furono organizzate diverse proteste contro la brutalità delle forze dell’ordine ed in una di queste furono feriti mortalmente 6 poliziotti da un’attentato dinamitardo. La polizia rispose sparando sui manifestanti ed otto anarchici vennero accusati dell’attentato e giustiziati.
La festa del primo maggio divenne ufficiale in Europa a partire dal 1889, in Italia fu introdotta solo due anni dopo.
Il primo maggio 1947 la ricorrenza venne funestata dall’eccidio di Portella della Ginestra (PA), nella quale la banda criminale di Salvatore Giuliano sparò su un corteo di circa duemila lavoratori in festa, uccidendone quattordici (di cui undici sul momento) e ferendone una cinquantina.